TERAMO – La permuta senza compensi di terreni tra il Comune e la Team finisce nel mirino nel Pd. Lo scambio ha riguardato i terreni di Carapollo, di proprietà comunale, e quelli di Terrabianca, di proprietà Team, dove il Comune vorrebbe costruire un impianto di trattamento dei rifiuti sul modello di Vedelago. Il capogruppo del Pd, Giovanni Cavallari, ricorda le motivazioni con cui l’amministrazione giustificò la scelta, riportando uno stralcio dell’atto formale: “è opportuno, da parte del comune di Teramo, cedere le aree site in località Carapollo, di fatto già da tempo asservite alla TE.AM. come stazione di trasferenza e smistamento dei rifiuti solidi urbani, acquisendo, di contro, le aree site in Contrada Terrabianca, aventi destinazione “zona industriale e zona sportiva”, di interesse per l’Ente in quanto poste nelle immediate vicinanze di altre aree, seppur non direttamente collegate a queste, che l’Ente ha acquisito in visione della realizzazione del nuovo Mattatoio Comunale e, comunque, più facilmente asservibili alle finalità istituzionali dell’Ente”. Il Comune di Teramo, invece, puntualizza Cavallari, percepiva dalla Team, da qualche anno, a titolo di locazione per i terreni di Carapollo, circa 10 mila euro l’anno, e, dopo la permuta, non viene percepito. «A distanza di solo anno dalla permuta – aggiunge Cavallari – Terrabianca è stata affidata ad una azienda agricola senza che a carico di quest’ultima sia stato posto nessun onere, senza motivare le ragioni per cui è stata fatta questa scelta, o se c’è stata evidenza pubblica». Cavallari cita un altro passo della delibera: “Accertate le pessime condizioni in cui versano detti terreni che risultano coperti da una folta vegetazione spontanea ed infestante; attese le difficoltà in cui incorre l’Ente comunale nel provvedere alla periodica cura e manutenzione delle aree summenzionate; ritenuto di potersi procedere alla concessione in uso dei terreni in parola per un periodo di anni tre con decorrenza dalla sottoscrizione del relativo contratto; [….]”. «In pratica – conclude Cavallari – abbiamo perso un affitto di circa 10.000 euro annui per avere in proprietà un terreno che, oltre a non vedere mai la nascita del Mattatoio Comunale, a non produrre reddito, produce spese, tanto da doverlo “regalare” ad un’azienda agricola per tre anni.Inoltre, l’atto di passaggio di proprietà che poteva essere eseguito dal segretario Comunale a costi ridottissimi, è stato invece affidato ad un notaio, con un costo di € 17.983 per il Comune e di oltre 9.000 euro per le quote possedute in TE.AM. Insomma, a voler ironizzare, si è trattato proprio di un’ottima scelta strategica».